Budapest: cosa vedere in 3 giorni

Tra i primissimi buoni propositi del nuovo anno, da sempre in cima alla mia lista personale, c’è il viaggiare tanto e spesso. Destinazione? L’affascinante e romantica Budapest.
E’ considerata la città più bella del Danubio, fiume che la percorre e la rende magica grazie ai suoi innumerevoli ponti che lo costellano.
La mia seconda volta qui, e come la prima il mio amore per lei ( anche con i meno 3 gradi ) è stato confermato e avvalorato grazie alla sua creatività, storia e vita che oltre alle sue architetture e monumenti, offre tante opportunità per divertirsi, rilassarsi e mangiare bene.

E allora cosa aspettate? Carichi per viaggiare anche questa volta con me?
Riempite le vostre vene di stelle, i vostri occhi di meraviglia, carte geografiche cosparse di sogni alla mano, a tutto il resto ci penso io. Pronti, partenza, via!

Morning and night, Budapest.

INFORMAZIONI SU COME MUOVERSI A BUDAPEST

L’aereoporto di Budapest è collegato al centro città grazie all’autobus 200E che conduce sino alla fermata Kòbànya-Kispest, capolinea della metro M3. L’autobus è molto comodo poiché parte dal Terminal 2 dalle 4 del mattino fino le 23. E’ possibile inoltre acquistare il biglietto a bordo al prezzo di 506 fiorini (moneta ungherese che corrisponde a 1,50 euro.)

Altrimenti potete optare, per dimezzare i tempi,  il taxi, proprio come abbiamo scelto noi. All’aereoporto è presente un servizio sempre attivo verso il centro. Tutti gli autisti parlano almeno inglese e il pagamento può essere effettuato anche con carta di credito. Il costo varia dai 4000 ai 6000 fiorini (dai 12 ai 20 euro). Prima di salire sul taxi, chiedete la tariffa.

Budapest cosa c’e… 

DA VEDERE

Bastione dei Pescatori

E’ uno dei luoghi più suggestivi e evocativi della capitale. E’ situato sulla collina di Buda, accanto alla Chiesa di San Mattia. Qui ci si trova dinnanzi ad una vista spettacolare su Pest, la parte “nuova” della città, sul Danubio e sull’imponente Parlamento. Il suo stile neogotico e neo-romanico danno l’impressione di essere al cospetto di una struttura fatta interamente con la sabbia.

Un posto da favola in un mondo reale: ecco ciò che si pensa non appena si giunge in questo luogo incantato! Guglie, scalinate, torri e chiostri si articolano in un susseguirsi di incastri che rendono il tutto imponente e soprattutto scenico.
Incuranti e temerarie del gelo che alle 4 del pomeriggio “graffiava” la pelle, io e la mia amica intrepide non abbiamo potuto evitare innumerevoli foto ricordo.
Al centro di questa magnificenza si erige poi in tutta la sua bellezza dopo la Chiesa di Mattia, la statua in bronzo dedicata a Stefano d’Ungheria, rappresentato a cavallo.
La visita al Bastione è gratuita, ad eccezione per le torri e per la Cappella di San Michele che sorge al suo interno.
Il mio consiglio è quello di salire sulla collina del castello di Buda, poco prima del tramonto, perché a quell’ora è possibile scattare delle foto con una luce limpida, godersi il panorama di giorno fino ad arrivare poi ad assaporare l’atmosfera suggestiva che si crea poco più tardi, quando inizia a calar la sera e i lampioni e le luci di tutti gli edifici circostanti si accendono. Uno spettacolo da non perdere, soprattutto per i più romantici.

 

Bastione dei Pescatori, Budapest.

Bastione dei Pescatori, Budapest.

Bastione dei Pescatori, Budapest.

Ponte delle Catene

Il Ponte delle Catene è il più vecchio e indubbiamente anche il più noto di Budapest. Fu costruito per collegare le due parti della città e distrutto poi durante la seconda guerra mondiale. Solo successivamente fu ricostruito. Noi l’abbiamo attraversato di notte, e il colpo d’occhio è stato eccezionale. Insieme al Castello di Buda ed al Bastione del Pescatore, il Ponte delle Catene offre una vista incantevole mentre è illuminato. La luccicante illuminazione notturna, insieme alle altre luci della città si riflettono magnificamente nelle acque scure del Danubio in uno scenario da favola!

Mentre mi aggiornavo sulla storia di questo ponte un aneddoto ha attratto la mia attenzione: l’ingegnere progettista durante l’inaugurazione disse: “se trovate qualche imperfezione, mi tuffo dal ponte.” Convinto che tutto fosse perfetto, si stupì quando qualcuno gli fece notare: “Guarda, i leoni non hanno la lingua”… ed allora dovette tuffarsi!

 

Ponte delle Catene, Budapest.

Ponte delle Catene, Budapest.

Ponte delle Catene, Budapest.

DA VISITARE 

Il Parlamento di Budapest

Il Parlamento ungherese è uno dei simboli più importanti della capitale, nonché fra l’altro uno dei più grandi del mondo. Costruito fra il 1884 e il 1902, l’edificio conta 691 stanze, con 268 metri di lunghezza e 118 metri di larghezza. Una struttura gigantesca!
In questo soggiorno diversamente dalla prima mia permanenza qui, per mancanza di tempo necessario non abbiamo avuto modo di visitarlo all’interno, ma vi consiglio caldamente di farlo.
La visita al Parlamento si focalizza sui tre spazi più importanti dell’edificio: Scalinata principale, Sala della Cupola, Antica Camera Alta. Un vero gioiello si prospetterà ai vostri sguardi!
Ma la vista anche all’esterno lascia senza parole. Il contrasto delle pareti di questo rosso scuro in alternanza ai dettagli in bianco spiccano sul cielo terso e freddo di Budapest come un dipinto di un pittore. La sua grandezza fa sentire minuscoli, e osservarlo da prospettive diverse lo rende in ogni scorcio affascinante, elegante e mai banale.

Parlamento di Budapest.

Parlamento di Budapest.

Dal Bastione dei Pescatori il Parlamento di Budapest di notte.

DA MANGIARE

La cucina ungherese è una cucina ricca di spezie e profumazioni intense, tradizione ripresa infatti da influenze turche. I piatti tipici sono sicuramente zuppe per tutti i gusti, piatti speziati con la paprika, carne, pesce, verdure e moltissimi dolci. Sono molti i localini in cui mangiare ad hoc a Budapest, in questo spazio vi consiglio quelli in cui mi sono trovata bene durante il mio soggiorno.
Il piatto più famoso in Ungheria è sicuramente il gulasch, ossia una zuppa a base di cipolla e paprika con cubetti di carne di bovino, patate e carote.
Un ottimo gulasch abbiamo potuto gustarlo appieno nel ristorante Hungarikum Bisztró che è un grazioso locale nel cuore di Pest, poco distante dal Parlamento.
Lo stile di questo locale, molto rustico non passa inosservato e rende l’atmosfera calda e cordiale. Molto originale l’idea di presentare il menù facendo sfogliare al cliente le fotografie dei piatti su un tablet, con relativa descrizione in italiano delle pietanze.
Oltre al gulash squisiti anche i dolci che hanno completato il nostro pranzo: torta al cioccolato con crema di amarena e dolce alla ricotta e albicocca. Un vero tripudio di dolcezza!
In abbinamento ai dolci abbiamo gustato (sotto mia insistenza) anche la Pálinka che è un liquore nazionale ungherese a base di frutta come prugna, pera, albicocca. 50 gradi di alcool che con i meno 3 gradi di quei giorni è stato davvero un toccasana! Vi consiglio di prenotare qui con anticipo per evitare il tutto esaurito!

Gulasch e dolci, Hungarikum Bisztró.

Altro piatto tradizionale che compare spessissimo nei menù dei ristoranti è il paprikáscsirke, ovvero il pollo alla paprika molto spesso accompagnato dai galuska, ovvero i gnocchetti tipici ungheresi, che a me sono piaciuti davvero molto, soprattutto insaporiti nel sugo e nella panna acida (tipica salsa di condimento ungherese).
Uno squisito pollo alla paprika l’abbiamo mangiato nel ristorante Pest Buda Bistro proprio dinnanzi al Bastione dei Pescatori . Gentilezza dello staff, clima rustico ma ben arredato hanno reso la nostra tappa pre visita Bastione ancora più piacevole.

Pollo alla paprika, Pest Buda Bistro.

Per gli amanti dello street food invece consiglio di dedicare più tempo ( noi purtroppo non ne abbiamo goduto appieno) del grande mercato al coperto Nagyvásárcsarnok.
L’interno è un tripudio di colori, odori e sapori. A primo impatto a me ha ricordato tanto il mercato Markthal di Rotterdam di cui porto con me ancora bellissimi ricordi.

DA FARE

Terme di Gellért

Ma Budapest è anche e soprattutto le sue meravigliose e storiche terme.
Nella città si contano centinaia di sorgenti dalle quali sgorgano ogni giorno milioni di litri d’acqua termale, con una temperatura tra 20 e 76 gradi. Incredibile è la varietà degli stabilimenti termali offerta.
Le più famose, e quelle in cui ho avuto modo di rilassarmi in tutti i sensi per la seconda volta, sono quelle di Gellért.
Il complesso è aperto dalle 6 del mattino fino alle 20. Il costo del biglietto è di 20 euro per l’intera giornata e per usufruire di tutte le piscine termali presenti.
Vi consiglio di portare con voi accappatoio, infradito e cuffietta per i capelli, in modo da evitare di acquistarli in loco a prezzi abbastanza elevati.
Queste terme sono un vero e proprio gioiello architettonico arricchito di mosaici, statue in marmo e immense vetrate.
Oltre al bagno termale e all’annesso hotel di lusso, sono presenti una piscina aperta ad onde artificiali circondata da un bel parco e da una terrazza, e una piscina coperta attorniata da colonne in stile Art Nouveau.
Le terme Gellért sono l’ideale per rilassarsi, trascorrere delle ore spensierate staccando la spina da tutto e tutti. La piacevole temperatura delle acque (da 27 a 48 gradi) sono anche curative e la possibilità di trattamenti e massaggi non possono che beneficiare corpo e mente. Se poi tutto questo è incorniciato in una struttura dai toni di un’altra epoca quella della Belle Epoque ungherese, l’esperienza non può che raggiungere i massimi livelli. Posto bello ed originale che merita senza ombra di dubbio una visita.

Terme di Gellèrt, Budapest.

DOPO IL TRAMONTO

Caffetteria New York Cafè

Dopo il tramonto, quando i raggi del sole lasciano spazio al calare della sera e il freddo diventa sempre meno sopportabile lasciatevi coccolare dalla bellezza e storicità della caffetteria New York Café di Budapest.
Un salto nel passato grazie al suo arredamento che si distingue in decorazioni dorate, colonne di marmo, lampadari in cristallo e sedie in velluto rosso che gli conferiscono un’aria raffinata. Sembra quasi di entrare in un teatro pronti ad assistere ad un opera di altri tempi. Non è un caso che questo locale sia spesso definito come “the most beautiful cafè in the world”. Un bel tè caldo, biscottini di frolla e il nostro pomeriggio conclusivo a Budapest ha assunto le sfumature dei ricordi più eleganti da custodire gelosamente.

New York Cafè, Budapest.

New York Cafè, Budapest.

New York Cafè, Budapest.

Ed è con il mio ritrovato sorriso grande grande e una dolce serenità nel cuore che affievolisce ogni pensiero pungente, che il mio racconto ungherese ha preso vita in me e spero anche nelle vostre menti. Vi immagino sempre seduti dalla poltroncina della vostra camera o dalla postazione lavorativa o universitaria dinnanzi al cell, a perdervi con me nelle mie emozioni, a stilare o magari “screenshottare” le nozioni più interessanti per un eventuale viaggio. Vi immagino sorridenti, interessati e vogliosi di prendere il primo volo verso nuove destinazioni.
Spero che i miei racconti siano oltre a diari di viaggio, pensieri gentili che possano aiutare e rendere più piacevole tutto ciò che ci circonda.
Spero che siano sollievo, supporto e momento di stacco dai bombardamenti quotidiani.
Spero che oggi come ieri vi abbia aiutata a stare un tantino meglio.
Viaggiare ci cura. Curarci ci rende felici.
Prendiamoci allora tutta la felicità che ci spetta.

Grazie per essere sempre qui.
Alla prossima avventura.

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Vi ricordo come sempre anche il mio profilo Instagram @veryblond 

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