La Baia di Ieranto: trekking in Costiera Amalfitana

L’autunno per noi è iniziato in maniera differente da ciò che tutti immaginiamo. Non ci sono stati tappeti di foglie rosse e bagnate, o odore acre di camini, né profumi di thè caldi. Noi – grazie anche alle temperature gradevoli di fine settembre – abbiamo inaugurato la stagione entrante con un nuovo percorso di trekking immerso, ancora, tra le sfumature blu di un mare cristallino e la vegetazione rigogliosa e verdeggiante dei monti della Costiera Amalfitana.

Dove? Indossate allora i vostri zaini e seguitemi nelle bellezze della Baia di Ieranto.

Baia di Ieranto.

Ma prima di iniziare il racconto in questo luogo, nel quale ancora è possibile udire le melodie delle Sirene che incantarono Ulisse, è importante che vi descriva cosa dovete sapere prima di mettervi in cammino.

Località di partenza: Nerano (piccolo comune di Massa Lubrense).

Dove parcheggiare l’auto: si può parcheggiare sia nella piazzetta di Nerano che poco prima, in un piccolo parcheggio sulla destra della strada, o ancora nei garage a pagamento così come abbiamo fatto noi (tariffa 15 euro per tutta la giornata).

Tempo di percorrenza del sentiero: circa 2/3 ore andata e ritorno

Chilometri: 6 km.

Grado di difficoltà: medio.

Cosa portare con sé: dato che il sentiero è un’oasi incontaminata e protetta dal FAI non troverete luoghi di ristoro, quindi partite, oltre che con un abbigliamento comodo e adatto al trekking, anche con una buona scorta d’acqua e qualcosa da mangiare al sacco.

Cosa più importante fra tutte è quella di non dimenticare mai la meraviglia e l’entusiasmo di stare a contatto con la vera natura lasciandovi ammaliare da essa.

Baia di Ieranto.

Perché si chiama così?

Sorrento è spesso chiamata la “Terra delle Sirene” ed è proprio sulla punta estrema della penisola che la leggenda vuole sia collocata la loro “casa” ossia la Baia di Ieranto. Una delle tante meraviglie della mia regione Campania descritta tra miti e leggende.

Ieranto, dal greco “Ieros” (luogo sacro), è il luogo dove, secondo Plinio Il Vecchio Ulisse incontra le Sirene durante il viaggio di ritorno ad Itaca e dove un tempo sorgeva anche il tempio della dea Atena. Un luogo magico e poetico dove gli occhi inevitabilmente si posano su scorci mozzafiato, tra l’azzurro del mare che bagna Capri in lontananza e il verde degli ulivi che fanno da ombra a tutto il paesaggio circostante.

Baia di Ieranto.

 

Il sentiero bene del FAI

Il sentiero della Baia di Ieranto è un vero gioiello, ma sapete che non è sempre stato così? Il miracolo del suo recupero è iniziato nel 1986 quando l’Italsider, proprietaria della cava di pietra preesistente, decise di donare la baia al FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Da quel momento è iniziato il bellissimo restauro ambientale, con l’inserimento di piante della macchia mediterranea.

Il FAI oggi organizza spesso anche visite guidate. L’accesso all’area è però sempre libera.

Baia di Ieranto.

Il sentiero della Baia di Ieranto

Come accade per tutti i luoghi intrisi di magia per raggiungerlo occorre un po’ di fatica, fatica che però verrà ricompensata per la tanta bellezza gratuita di cui nutrirsi. Il sentiero parte dalla piazzetta di Nerano. 

Piazzetta di Nerano. (Inizio percorso)

Da qui, dopo appena 50 metri in salita, la camminata, che attraversa oliveti, rosmarini e orti, prosegue fino accanto alla Villa Rosa, dove soggiornò lo scrittore austriaco Norman Douglas. 

Sapevate che Norman Douglas proprio qui, ad inizio ‘900, iniziò la stesura del libro “Siren Land” (La terra delle Sirene) ?

Villa Rosa, Baia di Ieranto.

La passeggiata è fascino continuo, stupore e meraviglia per tutti i sensi grazie alla ricchezza della macchia mediterranea e l’elevato livello di biodiversità che la rende una meta ideale per gli amanti della natura selvaggia. Per noi è stato uno spettacolo a cielo aperto!

Una volta aver raggiunto poi il crinale di Spirito lo sguardo fa fatica a osservare un solo punto. La bellezza si triplica e si divide tra Punta Campanella e Capri con i suoi Faraglioni; a sinistra, il Golfo di Salerno fino a Punta Licosa con la Costiera Amalfitana e le isole; ed al centro infine la Baia di Ieranto, autentico paradiso terrestre.

Baia di Ieranto.

Baia di Ieranto.

Da qui in poi il cammino conduce ad un bivio: a sinistra un sentiero sterrato porta verso Punta Penna e Torre di Montalto, mentre a destra, si scende finalmente tramite una vecchia scalinata fino alla piccola spiaggia di ciottoli della baia.

Noi abbiamo scelto di proseguire verso destra ossia verso la “scala dei minatori”, chiamata così poiché fu costruita da quest’ultimi arrivati qui a inizio del Novecento per estrarre la calce; oggi le vecchie scalette sono utilizzate per raggiungere la caletta.

Scala dei Minatori, Baia di Ieranto.

In discesa questa parte del sentiero è stupefacente. In salita è abbastanza impegnativa.

Qui sospesi tra cielo e mare si respira aria di pace. Ci sei tu, il mare, la natura.

Baia di Ieranto.

La spiaggia di Ieranto

Terminata la discesa di scale di roccia ci si ritrova dinnanzi alla meravigliosa spiaggia di Ieranto.

Spiaggia di Ieranto.

Quest’ultima è libera e non attrezzata. Pertanto, è consigliabile portarsi tutto l’occorrente per godere di questo angolo di paradiso. Nei periodi di estate piena (luglio/agosto) questa piccola lingua di spiaggia si riempie in pochissimo tempo, vi consiglio quindi di arrivare in mattina presto.

Lo spettacolo che vi si aprirà davanti agli occhi è di ineguagliabile bellezza! Il mare trasparente e limpido nel quale si rispecchiano a picco le pareti rocciose dei monti rende questo posto davvero una cartolina. L’incanto poi di ritrovarsi dinnanzi i Faraglioni di Capri rende la scenografia come quella di un film dove però i protagonisti siete voi!

Spiaggi di Ieranto.

Un tuffo in queste acque turchesi è d’obbligo. E’ proprio il caso di dire che dal fondale di questo mare riemerge una vita intera.

La bellezza di questa natura incontaminata è dovuta anche al fatto che questa area è protetta ed è pertanto del tutto isolata dal contesto della Costiera Amalfitana che è invasa, ad esempio, da tante imbarcazioni a motore. C’è un ambiente più selvaggio ed è quello che noi abbiamo amato di più. Qui è la natura ad essere la protagonista del paesaggio, e noi uomini siamo solo piccole particelle spettatrici di questo incanto sopito nel tempo.

Spiaggia di Ieranto.

 

Una giornata all”insegna dell’autenticità, della bellezza della nostra terra, una giornata faticosa, ma ricca di positività ed entusiasmo. Una giornata che auguro a tutti di vivere anche una sola volta nella vita.

Spero, come sempre, anche con questo racconto, di avervi avvicinato alla natura e al suo fascino disarmante e soprattutto rendervi ancora più palese quanto possa donarci.

La natura è viva, entra nel corpo. Ha paesaggi miracolosi, può far innamorare. La natura è mezzo per comunicare, diventa parole, corpo, carne, vita e desideri. Noi non solo viviamo la natura, ma siamo fatti di essa.

Proteggiamoci proteggendola, sempre.

Baia di Ieranto.

Al prossimo racconto.

Per altri consigli su escursioni di trekking cliccate QUI!

 

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